Un’immersione nella natura è la dose settimanale che possiamo regalarci dopo mesi di quarantena, per ritrovare il giusto equilibrio di noi stessi e ricordare il bello di viaggiare facendosi condizionare dall’energia emanata della natura stessa.
La ricerca della brezza che ci accarezza il viso ci ha portato ad intraprendere un bellissimo sentiero della lombardia, conosciuta come “Il Sentiero delle Vasche”, siamo partiti in macchina da Milano verso le 7:30 am diretti verso Valmadrera, paesino in provincia di Lecco, siamo arrivati in città verso le 8:30 am, parcheggiato in centro, e diretti all’ingresso del percorso, anticipato inizialmente da una strada in cemento abbastanza ripida.
Il Sentiero delle Vasche inizia proprio dal santuario San Martino, in via San Martino, è un itinerario molto bello che ti fa scoprire gli angoli più suggestivi della Brianza. Si tratta di una salita lungo il torrente Inferno, attraverso diversi passaggi e attraversamenti rocciosi, che richiedono equilibrio e agilità, è importante avere anche un abbigliamento adatto e comodo includendo scarpe da trekking.


Dunque, superando il cancello dell’inizio del sentiero ci addentriamo verso sinistra seguendo la direzione indicata fino a superare un ponte ed arrivare sul letto del torrente Inferno, è inizio del primo tratto del sentiero, che ci porta a proseguire con diversi risalite, easy da superare, fino ad arrivare alla Cascata della Prigione, uno stupendo salto d’acqua del tutto da ammirare e scattare qualche foto ricordo.
Successivamente lungo il percorso sono presenti piccoli guadi del corso d’acqua, che rappresentano le prime vasche chiamate localmente “I Fopp”, una bellezza naturale composta da vasche scavate e dalle acque del torrente Inferno che la fanno diventare affascinante e misterioso percorrere il sentiero.


Durante il percorso delle vasche troverai gradini intagliati nelle rocce, e nei punti più impegnativi saranno disponibili alcune catene che ti aiuteranno a fare tutto il percorso, ogni scenario diventa sempre più interessante.
Sicuramente il percorso non è difficile, ma è consigliabile almeno aver avuto qualche esperienza nel mondo del trekking, un consiglio che vi posso dare è quello di non sottovalutare il sentiero ma di fare attenzione in tutto il percorso, per evitare le scivolate soprattutto attarversando le rocce presenti nel mezzo al torrente.
Al termine del sentiero delle vasche, abbiamo fatto una pausa snack/frutta per ricaricare le energie. Dopo la pausa e qualche chiaccherata, che ti portano anche a ricordare i cartoni degli anni 90, abbiamo intrapreso il sentiero che conduce a La Piana di San Tomaso, è sempre curioso sapere cosa troverai al di là del percorso, quindi abbiamo continuato una bella passeggiata, questa volta un percorso piano dove il verde è sempre più verde e il panorama è sempre più bello, un percorso abbastanza facile e non troppo lontano.
Arriviati a La Piana di San Tomaso, i nostri occhi si perdono in un’immenso prato perfetto per la nostra pausa pranzo, considerando la chiusura dei rifugi in questo periodo d’emergenza, ci siamo portati il pranzo al sacco, la giusta ricompensa dopo la mattinata di trekking accompagnato da un momento di relax in mezzo alla natura, giocare con il frisbee, godersi la visuale ed allontanare i pensieri dalla monotonia, perchè la natura non è solo bella ma è capace di donare sensazioni di tranquilltà uniche.

Ovviamente, la nostra avventura non finisce qui, anzi eravamo molto presi a continuare a scoprire altri luoghi nascosti lungo il percorso che porta verso il Monte Birone, un sentiero che richiede attenzione e che varia da percorso roccioso ripido a piano, molte salite e discese in cui l’obbligo è solo stare in fila indiana. Per avviarci siamo tornati indietro verso la fine del sentiero delle vasche e abbiamo preso direzione verso Monte Birone, con l’idea si salire sempre più in alto siamo riusciti a raggiungere almeno gli 800 m s.l.m. e goderci il paesaggio, così in alto e con una bella visuale i cui protagonisti erano gli acquiloni che gironzolavano nella valle, un altro momento di relax e sbizzarrirci con le foto e video, perchè i bei momenti non sono solo da vivere ma anche da ricordare dietro uno schermo.


Si erano fatte le 15:00 del pomeriggio e anzicchè proseguire verso la cima del Monte Birone, ci siamo diretti verso la magnifica Abbazia di San Pietro al Monte, un complesso architettonico di stile romanico, situato nella Valle dell’Oro, così spostandoci nel comune di Civate (LC), il percorso è stato quasi tutto in discesa ed abbastanza semplice, abbiamo camminato per quasi due ore attraverso un sentiero stretto in mezzo al verde, e, una volta arrivati a destinazione ci siamo nuovamente rilassati e goduto quel momento di vittoria per essere arrivati alla meta, sdraiarsi nell’erba e sentire quel profumo di natura, con gli occhi che si posano sulla bellissima Abbazia di San Pietro al Monte.

Per concludere la nostra giornata di trekking, l’ultimo step era arrivare al punto di partenza e riprendere la macchina per il ritorno a casa, quindi siamo scesi in città Civate, non appena abbiamo visto nelle vicinanze una pizzeria, ero d’obbligo per noi, fare un stop per un brindisi alla giornata appena trascorsa con un gustoso bicchiere di birra, un premio del tutto meritato dopo una camminata lunga di all’incirca 19 kilomentri, includendo anche i 20 minuti di camminata da Civate a Valmadrera.
Ed è così che si conclude questa bella esperienza di trekking, che consiglio a tutti di farla perchè vale la pena, ci sono diversi sentieri che puoi seguire in queste zone, ogni strada che deciderai di percorrere sicuramente ti regalerà un panoramo mozzafiato grazie alla natura che ci circonda che vive in tutto ciò che guardiamo ma soprattutto vive anche dentro di ognuno di noi.
Sotto trovate il video della nostra avventura.